A cura di Daniele Crescenzi - Agenzia Eventi - www.agenziaeventi.org
Due giorni di incontri, il 23 e 24 ottobre a Roma e a Montefiascone (VT) per riflettere su ecologia integrale, economia circolare, crisi climatica e sviluppo sostenibile. All'appuntamento di Roma presso la Sala Paolo VI, in Largo Minervini, Agenzia Eventi era presente con l'editore Emanuele Proietti e il Direttore Responsabile Daniele Crescenzi. All'evento, organizzato dalla onlus Greenaccord insieme all' Associazione Rocca dei Papi, alla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Asvis e Ordine dei Giornalisti del Lazio, hanno preso parte tra gli altri il sociologo e saggista Renato Mannheimer, Enrico Giovannini, portavoce di Asvis-Associazione per lo Sviluppo Sostenibile e docente all’Università Tor Vergata, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Cecilia Costa, docente di Sociologia all’Università Roma Tre, Ernesto Preziosi, già vicepresidente nazionale Azione Cattolica, e Gianni La Bella del coordinamento nazionale di Demos. Tra i temi trattati, ampio spazio è stato dato ad una attenta riflessione a partire dall'enciclica di Papa Franceso "Laudato si’", su come dovrebbe muoversi la politica in vista delle sfide sul cambiamento climatico, la crisi energetica e ambientale, la bomba demografica degli anni che verranno e pertanto la risposta delle singole nazioni e della politica sia nazionale che internazionale a queste sfide, che in base ad "Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile", dovranno essere affrontate e vinte entro i prossimi dieci anni, malgrado la situazione attuale evidenzia una risposta molto lenta in questo senso, a fronte di un tempo sempre più ridotto, come è stato evidenziato dal direttore di Eventi, Daniele Crescenzi, in occasione di un breve intervento al quale ha avuto modo di rispondere il prof. Enrico Giovannini, ponendo l'accento proprio su come "sia assurdo che ancora oggi vengano elargiti sussidi economici pubblici a fonti fossili non rinnovabili, sulle quali stanno disinvestendo quasi tutti i fondi di investimento internazionale, in quanto ormai chiaramente poco economiche, poco efficienti oltre che dannose, da parte anche di quei governi che al contrario degli Stati Uniti, hanno confermato, almeno sulla carta di voler mantenere gli impegni presi alla Conferenza di Parigi del 2015."-"E' chiaro"-"conclude Giovannini, che non è assolutamente questa la direzione, la rotta va cambiata quanto prima,dando seguito a quella scelta di cambiamento dettata dal profondo e non solo dalla necessità."
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