Sambuci celebra i cento anni di Pier Paolo Pasolini al Salone delle prospettive di Castello Theodoli

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SAMBUCI CELEBRA I CENTO ANNI DI PIER PAOLO PASOLINI
AL SALONE DELLE PROSPETTIVE DI CASTELLO THEODOLI
26 AGOSTO 2022
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Associazione Culturale Terzo Millennio  
COMUNICATO STAMPA

 
Il 26 AGOSTO 2022dalle ore 17.00Sambuci celebra i Cento Anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini con un convegno dal titolo “IN LÌMINE URBIS. IL POETA OLTRECONFINE”. L’iniziativa, che rientra nel contesto delle celebrazioni internazionali che si stanno svolgendo in onore del Poeta, gode del Patrocinio del COMITATO NAZIONALE PER LE CELEBRAZIONI PER IL CENTENARIO DALLA NASCITA DI P.P. PASOLINI che, presa visione dei contenuti del progetto, ha valutato positivamente l’iniziativa e rientrante a pieno titolo negli obiettivi che il Comitato Nazionale ha fissato per le celebrazioni.
Dal punto di vista istituzionale, ha ottenuto il Patrocinio di CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE, il Patrociniodella REGIONE LAZIO e il Patrocinio del COMUNE DI SAMBUCI.
Promotrice dell’evento è l’ASSOCIAZIONE CULTURALE TERZO MILLENNIO, la cui Presidente, dott.ssa AURORA FRATINI, scrittrice e regista, spiega: <In lìmene urbis significa “sulla soglia della città”. Si è scelto questo titolo per diverse ragioni: perché Pasolini è, tanto nella vita quanto nell’arte, una personalità al “limite”, di confine, di periferia, potremmo dire di “frontiera o, per usare un termine più attuale, “borderline”;  perché il lìmen indica un punto di passaggio dal fuori al dentro di noi e viceversa, un confine valicabile estremo, periferico, marginale carico di simbologie, significanti e significati tutti insiti nell’opera e nella vita del Poeta, nelle borgate romane elette nelle sue opere e nei suoi personaggi; perché infine non dobbiamo dimenticare l’amore di Pasolini per la cultura classica, per  la civiltà arcaica incorrotta e per il dialetto, che forniscono la materia prima delle sue suggestioni letterarie e persino per la descrizione oggettiva di molti dei suoi personaggi. Stiamo portando Pasolini nelle scuole di secondo grado di tutta Roma a partire dal V Municipio, ma riteniamo opportuno proporre la conoscenza del Poeta anche nelle aree di Città Metropolitana di Roma Capitale, in quelle “periferie extraurbane” che costituiscono la “soglia” ideale verso la conoscenza e la diffusione della cultura.>
A raccontarci Pasolini una personalità di straordinaria statura culturale, il professor RINO CAPUTO, Presidente del Comitato Scientifico Nazionale per le Celebrazioni per il Centenario dalla Nascita di P. P. Pasolini, già Ordinario della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata, in grado di delineare, con efficace sintesi, questa esperienza di “confine” che toccherà gli aspetti più salienti dell’opera e della vita del Poeta e che così si è espresso: <E’ molto originale e innovato il titolo dell’incontro di Sambuci. “IN LÌMINE URBIS” è davvero un contrassegno dell’arte di Pasolini. Non solo del Pasolini romano per il quale, come per tanti altri grandi autori. Non ci sarebbe l’arte senza il riferimento alla città di Roma: vale per Pirandello, vale per d’Annunzio…vale per Pier Paolo Pasolini. Ma “IN LÌMINE URBIS” indica una dimensione dell’artista: la “soglia” oltre la quale c’è la peculiarità dell’arte di Pasolini, il suo “essere”, come lui stesso dice in una sua poesia “essere con e essere contro”. Il “contro”, la critica anche aspra, l’opposizione, la necessità dello scandalo, addirittura, stanno oltre questa soglia, sul lìmen che separa il ruolo dell’intellettuale che Pasolini rivendica dal conformismo. E’ importante cogliere questo aspetto e valorizzare tutte le tracce che Pasolini ci lascia per indicare quali sono i percorsi oltre la soglia che separa il conformismo dalla specificità dell’intellettuale come protagonista della contraddizione e, in molte occasioni, della rottura. Ma al tempo stesso Pasolini, è ormai chiaro, è un classico della letteratura italiana, la sua poesia è ineliminabile dal quadro del Novecento ed è giustamente da collocare nella classe di grandi poeti del Novecento: Ungaretti, Saba, Montale, Caproni, fino alle esperienze più recenti, in particolare quelle di Alda Merini. Ecco che allora sarà importante cogliere i temi che Pasolini svolge in questo contrasto tra natura e cultura, città e campagna, cultura e incultura.
Questi temi sono ovviamente originali, ma sono anche legati alla formazione letteraria e anche più generalmente culturale di Pasolini. Anche la stessa profetica teorizzazione del dialetto come “lingua altra “e come lingua creativa dal punto di vista poetico proprio, perché la lingua nazionale, che Pasolini rispetta e usa al meglio, è tuttavia ormai standardizzata, omologata, deprivata da quella carica creativa che da Dante in poi ha costituito la grande realtà della Lingua della letteratura italiana. Ed ecco allora il dialetto come risorsa non oppositiva ma alternativa ad una lingua che ha bisogno di “ricrearsi”. Il dialetto permette questo, e non è un caso che dal momento della teorizzazione e della stessa pratica di Pasolini (si pensi ai romanzi come Una Vita Violenta, Ragazzi di vita, a un film come Accattone oppure come Mamma Roma, ma allo stesso Decamerone cui Pasolini mescola i principali dialetti-lingua della realtà italiana) noi possiamo cogliere questa dimensione che rende ancora una volta attuale le opera di Pasolini, sempre in limine e sempre presente.>
I Cori Riuniti diretti dal M.to PAULA GALLARDO, Presidente del Centro Studi Atelier di Roma, forniranno la cornice elegia perfetta in questo viaggio pasoliniano che vedrà alternarsi letteratura, musica, arte e vita.
Coordinatrice del convegno la dott.ssa Aurora Fratini. Brani tratti dalle opere del Poeta verranno declamati e letti da attrici del laboratorio teatrale dell’Associazione.
Il convegno verrà ospitato nel contesto dello splendido Salone delle Prospettive di Castello Theodoli e sarà introdotto dal Sindaco di Sambuci FRANCESCO NAPOLEONI, il quale in un nota afferma: <Tutto il mondo cultuale partecipa con eventi di varia natura alla nascita di Pier Paolo Pasolini, un genio, poeta, scrittore, linguista, romanziere, traduttore, saggista, pittore, regista, sceneggiatore, attore, drammaturgo, Uno di maggiori intellettuali del Novecento. Siamo quindi orgogliosi di celebrarlo, di ospitarlo nella nostra cittadina. Lui, che si legava al territorio, al tessuto sociale dove ha vissuto, quello friulano e quello romano, dove ci ha sottolineato una società, quella società celata, mai descritta, e proprio lì si ispirava per i suoi lavori e per i suoi progetti politici. Ringrazio l’Associazione Culturale Terzo Millennio per aver realizzato e promosso questo omaggio a Pasolini offrendoci momenti di riflessione su un grande letterato. >

L’ingresso è libero, in osservanza delle normative anticovid
Contatti:
Comune di Sambuci 0774.797066



Fonte: Comune di Sambuci


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