TIVOLI/Grande partecipazione da parte di cittadini ed autorità al sit-in del 27 gennaio per richiedere la riapertura dell'Ospedale

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TIVOLI/Grande partecipazione da parte di cittadini ed autorità al sit-in del 27 gennaio per richiedere la riapertura dell'Ospedale San Giovanni Evangelista

Giunta nel corso della Manifestazione l'inaspettata, ma gradita notizia del dissequestro della struttura, accolta con una grande ovazione da parte dei molti presenti.

Né gli organizzatori del sit-in, il comitato cittadino di Cittadinanza Attiva, né le istituzioni, le rappresentanze sindacali e i tanti cittadini presenti, avrebbero potuto immaginare che nel corso della mattinata, sarebbe giunta una delle notizie più belle, quanto sorprendenti: il dissequestro disposto il 27 gennaio 2024 dal sostituto procuratore della Repubblica dott. Filippo Guerra, dei locali della struttura sanitaria, posti a sequestro dopo la terribile notte tra l'8 ed il 9 dicembre 2023, quando tre pazienti morirono a seguito di un vasto incendio partito dal locale dedito allo stoccaggio dei rifiuti, e oltre 150 dovettero essere trasferiti d'urgenza presso altri nosocomi della Regione, in una drammatica corsa contro il tempo. Da allora sull'ospedale sono stati apposti i sigilli da parte della magistratura, in cerca di risposte, per chiarire cosa sia realmente successo e come sia potuto accadere e soprattutto cosa non abbia funzionato, e oltre 400mila cittadini e cittadine dal quadrante est della capitale e dei comuni vicini, sono stati privati del punto di assistenza sanitaria più importante. Un danno ulteriore per un territorio già gravato da diverse criticità, dal punto di vista dell'assistenza sanitaria, con una popolazione caratterizzata da un'età media alta e dalla notevole incidenza di anziani, soprattutto nei piccoli comuni montani della Valle Aniene, che più bisognava di questo presidio. La temporanea interruzione dei servizi erogati dal nosocomio tiburtino, ha messo in criticità l'intero sistema dell'Asl Roma 5, facendo pressione forte sugli altri ospedali limitrofi, e generando notevoli disagi ai cittadini. In questa situazione di grande incertezza e frustrazione, si è deciso di agire tramite un sit-in di protesta, organizzato appunto per la mattina del 27 gennaio, nel piazzale davanti al portone storico, ora chiuso, dell’Ospedale di Tivoli. Centinaia di cittadini e molte autorità presenti tra le quali il Sindaco di Colleferro e Vicepresidente di Città Metropolitana di Roma Capitale Pierluigi Sanna, i commissari straordinari di IX e X Comunità Montana rispettivamente, Nando Cascioli e Gina Panci, tanti sindaci espressione del territorio, in particolare la Valle Aniene, area che maggiormente risente della chiusura dell'Ospedale San Giovanni Evangelista, e che pertanto non hanno voluto far mancare la loro presenza tra gli altri i quali: Franco Tozzi(Marano Equo), Massimiliano Calore(Ciciliano), Massimiliano Liani(Cineto Romano), Ilaria Passacantilli(Licenza), Fiorenzo De Simone(Vicovaro), Fulvio Proietti (Rocca Canterano). In rappresentanza del comune di Tivoli era presente il vicesindaco Laura Di Giuseppe. "L'Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli è da sempre l'hub territoriale per i servizi sanitari per un vastissimo territorio, e vogliamo che torni prima possibile ad esserlo. Detto questo, va sottolineato il richiamo che va fatto alla politica, sull'importanza dell'assistenza sanitaria in un Paese civile ed evoluto come il nostro: la sanità deve continuare pubblica, universale e con pari dignità per tutti e soprattutto per quanto riguarda le aree interne dei nostri territori, dev'essere di prossimità. Dobbiamo accelerare e lo dico anche alla Regione Lazio sulle case e gli ospedali di comunità, dobbiamo rendere reali queste opportunità", ha dichiarato Massimiliano Calore, uno dei sindaci che ha voluto prendere la parola nel corso della mattinata, lanciando anche la proposta di un tavolo permanente, che veda i sindaci presenti in maniera determinante per le future scelte in ambito di sanità territoriale. Poco dopo il suo intervento è giunta la notizia del dissequestro della struttura deciso dalla Procura della Repubblica, notizia che è stata accolta con un'ovazione da stadio, dai cittadini, dai sindaci, dai comitati e dai lavoratori dell’ospedale presenti alla manifestazione, che si sono lasciati andare ad un lungo e scrosciante applauso e da un collettivo urlo liberatorio. Il tenore della manifestazione mesto e frustrato all'inizio, per via di una totale assenza di novità a 50 giorni dal rogo, ha lasciato spazio un grande entusiasmo. Ovviamente non significa che l'Ospedale riaprirà in tempi brevi, anche perché le indagini della magistratura sono tutt'ora in corso, ma ciò consentirà l’avvio delle operazioni di bonifica e di sanificazione di tutti i reparti di degenza , di diagnosi e cura dell’ospedale.
 


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